Di-Fiore

NAPOLI – La Fondazione Plart presieduta da Maria Pia Incutti compie dieci anni di attività culturale e festeggia il compleanno con la prima tappa del progetto artistico Ex novo dedicato alla sedia. Giovedì 25 gennaio alle 18 nella sede della Fondazione in Via Martucci 48,  il compleanno del primo Museo europeo della plastica,  a Napoli, sarà ricordato con una serata festosa. 

 

I numeri parlano chiaro del fermento artistico che ha ravvivato il Plart in questi dieci anni: quaranta mostre, quindici convegni, trenta corsi di formazione e workshop sul restauro dei materiali polimerici e sul design tenuti da artisti e designer contemporanei provenienti da tutto il mondo. Oltre duemila gli oggetti in plastica acquistati e collezionati negli anni da Maria Pia Incutti, tra pezzi di design anonimo e d’uso quotidiano e opere di designer e artisti contemporanei. 

Un’ampia e curiosa selezione di borse, gioielli, lampade, utensili, vasi, giocattoli, radio, apparecchiature elettriche, risalenti a partire dalla metà dell’Ottocento fino agli anni Sessanta del Novecento, in bois durci, celluloide, acrilico e resina fenolica (la vecchia bachelite), fino ad arrivare ai più moderni polietilene, polistirene, pvc e abs.
Nella collezione sono presenti anche oggetti che appartengono ormai alla storia del design: i prototipi della Gufram in poliuretano espanso risalenti agli anni Sessanta e Settanta del ‘900, Capitello, la dormeuse a forma di capitello inclinato a firma dello Studio 65, Cactus, l’attaccapanni-cactus di Guido Drocco e Franco Mello, Tavolo-erba, l’esemplare unico del tavolo-prato e Incastro la seduta-scultura in due parti, entrambi di Mello, Pratone, la poltrona fatta di steli giganti di Giorgio Ceretti, Pietro Derossi e Riccardo Rosso, la seduta Farfalla, il tappeto Pavé Piuma di Piero Gilardi, tutti in poliuretano. La collezione storica include anche opere di Lucio Fontana, Enrico Baj, Tony Cragg, Haim Steinbach insieme ad alcune sedute in vetroresina di Eero Arnio, Peter Ghyczy, Verner Panton, Tom Dixon o la serie Nobody’s Perfect di Gaetano Pesce. 
Durante la festa sarà inaugurata la mostra Ex Novo, a cura di Pian Di Pasqua, progetto che vuole restituire una seconda vita a oggetti di uso quotidiano. Il manufatto che è stato ri-pensato e a cui è stata conferita nuova linfa vitale è la sedia. Gli artisti coinvolti sono: Mario Coppola, Emmanuele De Ruvo, Gerardo Di Fiore, Gaetano Di Riso, Matteo Fraterno, Yumi Karasumaru, Gianroberto Iorio, Pasquale Persico, Felix Policastro, Carmine Rezzuti e in ultimo un’interpretazione artistica del laboratorio di GayOdine. 

Ogni designer con la sua specificità creativa, la tecnica, la poetica e il gusto è stato invitato ad andare oltre l’oggetto, oltre il suo significato, oltre la sua finitezza, oltre il suo limite, congelandolo in una nuova forma e lasciando così, la traccia di qualcosa che altrimenti scomparirebbe inevitabilmente nel vuoto.  Ex Novo è stato pensato come un progetto in divenire: infatti  la rivisitazione di vecchie sedute rappresenta solo la prima tappa di una programmazione più ampia che coinvolgerà non solo altri artisti, ma anche altri oggetti d’uso della quotidianità destinati all’abbandono.

Le attività della Fondazione Plart – spiega Maria Pia Incutti – restituiscono nuova e vibrante vita agli oggetti. Alla dimensione museale, uniamo quella di centro di ricerca per il recupero, la conservazione e il restauro delle opere d’arte e di design in plastica, per la quale abbiamo

allestito un apposito laboratorio per la caratterizzazione dei materiali polimerici, dotato di una strumentazione ad alta tecnologia che vede impegnati nella ricerca ingegneri chimici e conservatori”.
La Fondazione Plart è inoltre specializzata nel campo della didattica e in linea con la sua mission culturale, promuove e diffonde la conoscenza scientifica e artistica legata ai materiali polimerici. Di qui il grande evento del 25 gennaio, che traccia un bilancio dei primi dieci anni di attività e offre alla città di Napoli nuovi spunti artistici e culturali. Ad accompagnare la festa dedicata alla Fondazione, con il suo museo , il pianista Mariano Bellopede.

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