NAPOLI – E’ quanto palesa il presidente Abbac Agostino Ingenito, in relazione alla sperimentazione che ha adottato il Comune di Venezia per fronteggiare il fenomeno di overtourism nella città lagunare.
“Non è possibile paragonare i grossi flussi di Venezia con Napoli, malgrado gli importanti numeri in questi giorni di festa – commenta Ingenito- Andrebbero intanto fatte delle precisazioni, è il fenomeno escursionistico ad impattare fortemente sul territorio, di chi in sostanza vive l’esperienza Napoli, per poche ore e concentrandosi solo nel centro antico, determinando quelle ripercussioni notevoli su vivibilità e gestione di sicurezza, decoro e servizi. Ecco perchè chiediamo all’Amministrazione che compia azioni più strutturali per la gestione dei flussi. E questo può avvenire con diverse attività. Intanto avere un approccio più maturo e meno di contingenza come avviene ora con iniziative estemporanee e non prolungate. Mi riferisco ai punti informativi , alla presenza di assistenti sul territorio, come per l’installazione di bagni chimici e del presidio di sicurezza condiviso con la Prefettura e la Questura. Occorre insomma che la città faccia un passo più spedito nell’organizzazione turistica, con una taskforce e una cabina di regia che sia in grado di migliorare l’organizzazione dei flussi escursionisti. Mi riferisco ad esempio ai gruppi organizzati che affollano in contemporanea il centro e i maggiori siti culturali senza aver preventivamente palesato la loro presenza e permanenza e poi occorrono fare delle scelte di contenimento degli escursionisti individuali. Ciò comporta che l’ente deve dotarsi di una struttura che oggi non ha, come pure sono precarie le attività svolte per infopoint mobili e poco inclusivi come pure per la dotazione di bagni pubblici, l’attuale gestione, malgrado gli sforzi, è ben lontana da identificarsi come un servizio efficiente. Inoltre auspichiamo che l’ente valuti di riconvocarci per la tassa di soggiorno, siamo fermi all’ultimo incontro dello scorso anno quando il sindaco ci convocò per comunicarci l’aumento ma restano ancora nebulose le scelte di appostamento delle spese delle risorse. Auspichiamo anche di comprendere la realizzazione di quei due centri di accoglienza turistica finanziati dal Ministero e non ancora realizzati, come pure chiarire gli effettivi turni di servizio per i collegamenti del trasporto pubblico, quegli 8 minuti palesati, non sono reali per chi frequenta la metropolitana o chi si preferisce il servizio bus. Vanno migliorate le informazioni sui mezzi di trasporto, come pure punti di accoglienza alla stazione, come al porto e all’aeroporto. Occorre una strategia e pianificazione che non può più legarsi solo ad alcuni momenti. Fare scelte anche per quanto riguarda gli eventi, spesso scollati dal resto della programmazione, e che determinano non poche ripercussioni mettendo sotto stress il sistema di trasporto e dei servizi cittadini. Napoli è ormai una destinazione che deve puntare a obiettivi coraggiosi anche per quanto riguarda i diversi segmenti turistici. Non sono significativi gli sforzi per un biglietto unico dell’arte, ad esempio, come ancora incerta e difficile la gestione del traffico e delle aree di sosta e i collegamenti nell’area metropolitana per la diversa gestione delle società. Per quanto riguarda il controllo, occorrono più attività interforze, meglio distribuite sul territorio oltre che lavorare a spalmare i flussi anche con iniziative in quartieri limitrofi al centro. Auspichiamo di più in termini di controllo e monitoraggio anche per la Ztl come per la gestione della sicurezza dal porto e dalle stazioni. Più decoro, con ulteriori e più intensi turni di pulizia dell’ Asia e svuotamento cestini e migliore controllo della differenziata. E poi azioni strutturali anti abusivi, segnaliamo quotidianamente al Comando, pseudo strutture ricettive che malgrado le normative introdotte, continuano a svolgere attività irregolare e concorrenziale.

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