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NAPOLI – Una richiesta per sedute di logopedia è stata accolta dopo sette anni, quando ormai erano del tutto inutili.

A denunciare l’assurdo caso di malasanità è il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, nel corso de La radiazza di Gianni Simioli, precisando che “nel 2009, Bianca Pinelli, la mamma di un bambino prematuro, su richiesta della neuropsichiatra infantile, aveva chiesto al Minerva, centro specializzato, convenzionato con il servizio sanitario pubblico, la possibilità di avviare un ciclo di terapie con un logopedista”.“Alla signora era stato detto che c’era una lista di attesa, ma mai avrebbe immaginato che quell’attesa sarebbe durata sette anni” ha aggiunto Borrelli precisando che “nel frattempo, il bambino aveva avviato le sedute in un altro centro della provincia di Napoli”.“Cosa sarebbe accaduto se la mamma di quel bambino non avesse avuto ulteriori possibilità? E cosa possono fare i genitori di quei bambini che non hanno i soldi per pagare le cure privatamente e ne hanno bisogno perché alle prese con malattie, come l’autismo, in cui è necessario intervenire nel più breve tempo possibile, senza la possibilità di aspettare mesi e, addirittura, anni per cominciare le terapie?” si chiede Borrelli per il quale “anche per questo è necessario continuare sulla strada intrapresa con la riduzione continua degli sprechi per recuperare risorse e ridurre le liste d’attesa”. 

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