sciopero

NAPOLI – Non ha provocato particolari disagi agli utenti lo sciopero del trasporto pubblico proclamato dall’Usb. Regolare il servizio della linea 1 della metropolitana e quello delle funicolari. Molti i bus in strada.Per contro, l’effetto annuncio ha incentivato il ricorso alle auto private con la conseguenza che si registrano ingorghi nella zona della Stazione centrale e più in generale in quelle a più alta densità di traffico.

Lo sciopero annunciato proprio per oggi non c’entra – e del resto l’avviso in alcune stazioni precisava che non ci sarebbero state adesioni all’agitazione – ma per pendolari e studenti della Circumvesuviana, l’azienda di trasporti che fa capo all’Eav che collega decine di centri del Napoletano ma anche comuni del Salernitano e dell’Avellinese con migliaia di utenti coinvolti, è stata una mattinata di pesanti disagi. Una serie continua di ritardi e soppressioni, scarsa l’informazione fornita ai viaggiatori in attesa nelle stazioni, tra cui molti studenti minori che dovevano raggiungere i licei della provincia. ‘Motivi tecnici’ non precisati hanno portato a ritardi fino a 40 minuti nel viaggio dei treni che in diversi casi sono stati soppressi.

“Fortunatamente hanno prevalso la responsabilità e il buon senso e in pochissimi hanno aderito a uno sciopero che è apparso a tutti senza senso”.

 

Lo hanno detto i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e la portavoce regionale, Benedetta Sciannimanica, che, ieri, avevano evidenziato “l’assurdità di uno sciopero che rivendicava i diritti delle donne creando disagi maggiori proprio alle donne”.

 

“Nonostante la scarsa adesione, però, il timore di avere problemi a spostarsi ha portato molti a usare mezzi propri o comunque ad anticipare l’uscita da casa e le conseguenze si sono avute sul traffico, letteralmente impazzito in alcune zone di Napoli, soprattutto a ridosso delle uscite delle tangenziali, ma anche sui mezzi pubblici delle prime ore del mattino che erano più affollati del solito” hanno aggiunto i Verdi augurandosi che “quello di quest’anno sia stato l’ultimo sciopero proclamato per difendere i diritti delle donne che vanno tutelati e sui quali va fatta sensibilizzazione, ma non certo creando disagi a tutti i cittadini e, in particolare, alle donne”.

 

“In tal senso, ci auguriamo che il Parlamento che si va a insediare in questi giorni prenda in considerazione la proposta di legge di Tu, Tutte Unite, l’associazione di donne nata a Napoli, che ha proposto di inserire incentivi e sgravi fiscali per le imprese che assumono donne vittime di violenza” hanno concluso Borrelli e Sciannimanica ricordando che “il Consiglio regionale della Campania ha già approvato una mozione in tal senso e si sta studiando il modo di dare agevolazioni sulla quota delle imposte spettanti alla Regione, ma è chiaro che solo un intervento statale potrà dare un senso e una convenienza reale alla misura”. (ANSA)
  

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