rubacchio

NAPOLI (di Raffaele De Lucia)- Se Roma e i romani hanno “Spelacchio”, Napoli e i napoletani, ogni anno, sono costretti alla vergogna natalizzia di veder sparire l’arbero dei desideri della Galleria Umberto I, oramai soprannominato “Rubacchio”.

La solita baby gang, il solito copione che si ripete costanetemente ogni anno, le solite forze dell’ordine assenti, la solita omertà di chi ha visto nella notte un gruppo di persone o ragazzini trasportare a mano un pino di oltre due metri per le vie del centro e resta in silenzio per paura.

Il pino installato pochi giorni fa al centro del monumento di via Roma è già stato trafugato, spostato chissà in quale garage dei Quartieri Spagnoli.

Un gesto criminale rituale, una sfida al Natale della Napoli civile, quello che viene metodicamente perpetrato ogni dicembre da balordi.

Del pino rimane tristemente solo il vaso e qualche messaggio di speranza scritto da napoletani e turisti calpestato dai piedi di questi mascalzoni.

La Galleria Umberto è stata spesso vandalizzata da baby gang dei Quartieri Spagnoli e degli altri quartieri vicini e mai nessuno ha voluto risolvere il problema. Forse fa comodo lamentarsi chissà, intanto un altra pagina brutta e ridicola di questa città è stata ormai scritta.

Intanto come sempre nessuno ha visto nulla o sentito nulla. Sull’accaduto indaga la polizia. Fatto sta che il Natale dei napoletani è stato nuovamente rovinato e ridicolizzato dalla mano criminale di pochi poveri idoti che sperano o credono con questo loro gesto di diventare una tradizione come il presepe o il panettone.

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