NAPOLI – Vino e cibo artigianali, tutto pronto nei Quartieri Spagnoli per Teatro del Gusto, un festival enogastronomico di tre giorni: oltre cento produttori, con i loro banchi di esposizione e di assaggio, decine di eventi con un protagonista assoluto: il vino. Appuntamento nella corte della Fondazione Foqus a partire da sabato 4 maggio fino a lunedì 6.
Degustazioni, laboratori, masterclass, seminari, performance. Una barra con oltre venti cuochi che si alterneranno nella preparazione comune di piatti sempre diversi. A chi entra, un calice personale per degustare tutti i vini in esposizione. Tre giorni di eventi ed esposizioni per una rassegna che, nata a Ischia, arriva a Napoli per la sua terza edizione, il cui programma completo è visionabile sul sito www.teatrodelgusto.net.
Un festival sul tema dell’agricoltura naturale, sul consumo consapevole e dell’enogastronomia di qualità̀. Una carrellata di esperienze con vignaioli, cuochi, produttori, artigiani.
L’evento è organizzato e curato dall’associazione “Teatro del Gusto”. Ha ottenuto il patrocinio morale del Comune di Napoli e della Regione Campania. Durante i tre giorni di festival non sarà presente solo la parte fiera dedicata ai produttori, che potranno proporre i propri vini ai partecipanti, ma anche diverse masterclass con divulgatori e osti d’eccellenza.
Tra questi interpreti spiccano i nomi di Nino Barraco e Armando Castagno, che apriranno il Festival; di Alessandro Marra, Matteo Gallello, Matteo Circella, Diego Sorba, Anna Prandoni, Vittorio Castellani, Marco Ambrosino, Luigi Sarno, Carlo Di Cristo, Stefano Amerighi, Salvo Foti, Fabio Gea, Aldo Viola, Monica Coluccia, Maurizio Paolillo e molti altri.
Alla parte degustazione e contenuti sarà̀ affiancata infine la sezione cucina continua, il progetto di Mario Avallone dedicato ai cuochi.
“Uno sforzo organizzativo – spiega l’ideatrice di Teatro del Gusto, AnnaMaria Punzo – per un lavoro comune di riflessione, di discussione su vino e cibo artigianale. Tre giorni per riflettere, ragionare, assaggiare, conoscere: le degustazioni si accompagneranno agli eventi, i sapori si accoppieranno alle parole. Immaginiamo il nostro festival come un vero simposio: una vetrina per i produttori, una scoperta continua per i visitatori. Vogliamo aprire uno spazio di innovazione e rete per i sapori naturali: dalla terra, dalle radici, al futuro. In questo senso, arrivare dopo Ischia nei Quartieri Spagnoli, riempie di ulteriori significati il nostro incontro con Napoli”.