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Napoli

Pizza patrimonio Unesco. Verdi. Festeggiare prima del riconoscimento è stato un errore e un’offesa alla proverbiale scaramanzia napoletana

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NAPOLI – “Il rinvio sul riconoscimento dell’arte dei pizzaioli come patrimonio immateriale dell’Unesco è la prova che è stato un errore dare tutto per scontato, al punto da organizzare già i festeggiamenti a Capodimonte con il ministro Franceschini”.

Lo hanno detto i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e il portavoce regionale Vincenzo Peretti, per i quali “anche l’origine napoletana dell’arte dei pizzaioli avrebbe dovuto spingere a evitare di organizzare e annunciare festeggiamenti prima di ottenere il riconoscimento, in ossequio alla proverbiale scaramanzia napoletana”.

“Ora è importante intensificare tutti gli sforzi messi in atto in questi anni per ottenere quante più adesione alla proposta per riuscire a conquistare questo importante riconoscimento che andrebbe ad arricchire ulteriormente una storia già ricca di tradizioni quale è quella della pizza” hanno aggiunto Borrelli e Peretti per i quali “inserire l’arte dei pizzaioli napoletani nel patrimonio immateriale dell’Unesco sarebbe un modo per tutelare ancor di più un prodotto unico al Mondo e al centro di innumerevoli imitazioni che, in ogni caso, non limitano l’espansione della vera pizza napoletana come dimostra il caso di Sorbillo che, negli ultimi mesi, ha aperto pizzerie a New York”.

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