NAPOLI – La terribile comparsa della pandemia da Coronavirus per milioni di cittadini italiani con disabilità ha rappresentato un ulteriore colpo alla qualità di vita di questo esercito “invisibile”. Ne é convinta Meritocrazia Italia, che descrive questo “esercito” come “invisibile alle priorità della politica che ha relegato la condizione della disabilità nell’adulto ad un assegno di invalidità e nella scuola, spesso, ad un intralcio piuttosto fastidioso. L’isolamento per i disabili non è iniziato in Italia con il decreto Conte che chiudeva il Paese e non terminerà con la fine della pandemia”.

Le famiglie dei disabili sperimentano quotidianamente l’assenza di misure come una condizione ordinaria e il distanziamento sociale è nel DNA dei comportamenti acquisiti dai disabili e dai loro congiunti molto prima del lockdown da Covid.

“Troppe le criticità e le situazioni allarmanti. Urge una normativa nuova, aggiornata ai tempi, ai progressi scientifici, e soprattutto in grado di interpretare le effettive esigenze, non sempre omogenee, della più consistente “minoranza” italiana ma soprattutto di rivendicare il ruolo centrale della persona, contestualizzando e regolamentando gli aiuti in funzione del pieno sviluppo dell’individuo, rendendo effettivo il sostegno al bisogno, alla sofferenza, all’emarginazione e alla difficoltà economica” questo è il commento del Presidente Nazionale di Maritocrazia Italia, Walter Mauriello.

Meritocrazia Italia auspica che siano prese le opportune misure atte sia a gestire l’emergenza sia a porre le basi sin da subito per interventi programmatici e duraturi che vadano ben oltre il periodo contingente.

A tal fine, propone:
Garanzia di prestazioni mediche (compresi i tamponi) e riabilitative domiciliari e di assistenza ospedaliera senza sospensione delle consolidate azioni di prevenzione, della distribuzione dei presidi indispensabili, degli interventi chirurgici, delle visite e dei ricoveri, dei servizi vaccinali.
Riorganizzazione dei servizi e dei sussidi affinchè siano resi concretamente fruibili e siano correttamente commisurati alla effettiva capacità economica del disabile.
Accreditamento dei prestatori di servizi a garanzia di sempre elevati indici di qualità, controllo e monitoraggio.
Potenziamento delle funzioni dei servizi sociali di ciascun Comune sia nel monitorare i casi di disabilità sia nell’attivare progetti per l’effettivo sviluppo della personalità di ciascun disabile e per garantirne il futuro in ambiente accogliente e di cura delle esigenze;
Sostegno e valorizzazione del personale impiegato nel sociale, con garanzia di stabilità contrattuale e adeguamento della paga base stante il maggior rischio di contagio;
Rafforzamento della rete sociale massimizzando la collaborazione tra famiglie, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, servizi sociali comunali, scuole, centri di riabilitazione, realtà aggregative, associazioni e organizzazioni di volontariato regolarmente iscritte nei Registri Regionali.
rafforzamento del principio di sussidiarietà orizzontale (coinvolgimento più attivo del III settore, Associazioni sociali, cittadini);
promozione della formazione sulla disabilità con potenziamento dei corsi di specializzazione al sostegno e la introduzione di nuove cattedre universitarie, prima tra tutte quella di “diritto della disabilità”;
Attuazione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche su tutto il territorio nazionale, anche e con particolare riguardo alle strutture scolastiche affinchè abbiano spazi sufficienti a garantire adeguata possibilità di movimento e di spostamento negli ambienti del plesso.
Concessione a tutti i disabili, con eliminazione di scadenza e tassa di rinnovo, di telepass specifico per accedere alle ZTL e di pass per parcheggi.
Garanzia di attività sportiva e accessibilità ad ambienti specifici di interazione che, specie nei casi di disabilità cognitiva, in cui la didattica a distanza è impossibile da realizzare, si rivelano fondamentali per non perdere il contatto con la realtà ed in generale costituiscono vera e propria terapia e rimedio a crisi comportamentali.
Reperimento di risorse economiche (anche con campagne di crowdfunding) con destinazione specifica a necessità di rimozione di barriere architettoniche e/o a sostenere spese legali per eventuali azioni giudiziarie che si rendano necessarie nei casi di violazione dei diritti dei disabili.

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